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LEGGERE DANTE: COME, PERCHÉ

Dante gode, presso il pubblico in generale, di uno statuto unico fra gli autori della letteratura italiana. In realtà non è uno degli autori della letteratura italiana: è un’altra cosa. E la Divina Commedia non è uno dei capolavori della letteratura italiana: è un’altra cosa. Il “miracolo” linguistico, intellettuale, artistico della Divina Commedia, la sua unicità, la sua inclassificabilità, l’eccesso di genio che in tale “miracolo” testuale si comprime esplosivamente, l’eccesso di genio si sono tradotti, a sette secoli di distanza, in questa solitudine della Divina Commedia e del suo arte ce. L’ambasciatore Raffaele Campanella ci fornisce ora un essenziale strumento di accesso al poema e al suo autore divulgativo nel senso più nobile della parola, ben informato e selettivo in modo giusto nel veicolare l’informazione importante: uno strumento ottimo per il lettore di qualunque età che senta il richiamo della poesia di Dante e voglia essere aiutato a capirla, storicamente e vorrei dire umanamente. La citazione di Borges in epigrafe parla della lettura diretta della Commedia, della felicità che essa è capace di dispensare. Il libro di Campanella in quanto libro di un non specialista vuol comunicare ad altri potenziali lettori non specialisti la felicità sperimentata dall’autore in questa lettura, per invitarli a sperimentarla anche loro. Dalla prefazione del prof. Mirko Tavoni

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